mercoledì 22 dicembre 2010

Piove

Un bel temporale rinfrescante ci voleva proprio.  Me lo stavo godendo tranquillamente alla finestra, quando ad un tratto mi prende la voglia di uscire, voglio gustarmelo su una delle terrazze più belle di Roma. Eh, si… me ne vado al Gianicolo.
Prendo le chiavi della macchina, l’ombrello che poco sopporto e mi dirigo verso il parcheggio.
Piove proprio a dirotto, nonostante l’ombrello, sono già mezzo bagnato. Scorgo da lontano qualcuno poggiato sulla mia macchina. Incurante della pioggia si sta inzuppando completamente. Mi avvicino e vedo una donna molto elegante, un tailleur blu di ottima fattura, una collana di perle, scarpe e borsa perfettamente in tinta.
Apro la macchina, e senza pronunciare una parola, la faccio accomodare.
Singhiozza! Le lacrime scendono copiose confondendosi con l’acqua della pioggia. L’unica cosa che ho per poterla asciugare è un rotolo di scottex sotto il sedile. Strappo via alcuni fogli e comincio ad asciugarla. In silenzio mi lascia fare, forse dentro di se mi ringrazia meravigliata. Mi guarda, ma non sta vedendo me, i suoi occhi sembrano persi dietro pensieri lontani. Un grande dolore deve attanagliarle il cuore.
I finestrini sono ormai appannati, fuori non si vede nulla. Ogni tanto i suoi singhiozzi vengono interrotti dal rumore dei tuoni.
L’ho asciugata quanto possibile, i suoi abiti sono troppo bagnati, decido di accendere il motore e far entrare aria calda nell’abitacolo.
Mi guarda, forse per un attimo mi vede… si avvicina e poggia la sua testa sul mio petto. Il pianto lentamente diminuisce e il respiro si fa più regolare. Il calore del motore comincia a riscaldarla.
Con voce bassa inizio a parlare… lei non risponde… Sento il suo respiro regolare e il cuore ormai calmo. Si è addormentata…

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